In questo blog ci occupiamo dei difetti e qualità della Rete in Medicina. In genere la Rete si interpreta in senso stretto, come un frutto dei server di Internet. Ma vi è anche un senso largo del concetto di Rete: una buona Rete non deve escludere ma includere sia l'intervento tecnico sia quello umano, sia quello professionale.
Ebbene le nuove regole del Codice Stradale sono un pericoloso precedente. Sembra che non serva più la valutazione di un medico sull'alterazione di vigilanza , in contemporanea o in stretto seguito al test su salive o urine da parte delle forze dell'ordine. Sono sufficienti test dei vigili, poliziotti o carabinieri per comminare multe sino a 6000 euri, procedimenti penali, ritiro della patente. Il Test valuta non solo alcool, eroina, cocaina, ma anche alcuni farmaci (molti usano le benzodiazepine o alcuni antidolorifici per scopi medici non banali; e magari senza apparenti alterazioni sullo stato di guida).
Vi è inoltre difformità tra i test e gli strumenti usati dalle varie forze dell'ordine, soprattutto in merito al numero e tipo delle droghe o farmaci testati, e anche al livello ritenuto "positivo".
Vi sono ulteriori paradossi segnalati nei giorni scorsi. Se un cittadino beve un 1 litro di vino dopo pochi giorni l'alcool test sarà negativo. Se un cittadino assume cannabis light (sino a poco tempo fa vendibile in negozi ad hoc), egli risulterà positivo anche a distanza di molti giorni dall'assunzione e anche se quella bassa dose non procura alterazioni di vigilanza alla guida
Ieri, 4 gennaio 25, su un articolo sul quotidiani DOMANI la nota giurista Vitalba Azzolini ha espresso i seguenti dubbi:
- Test antidroga: La positività al test salivare, anche a distanza di giorni dall'assunzione, comporta sanzioni severe, indipendentemente dall'effettivo stato di alterazione psicofisica alla guida. Ciò colpisce anche pazienti che usano farmaci con prescrizione medica.
- Sorpasso ciclisti: La norma sul sorpasso dei ciclisti con distanza di 1,5 metri, è inefficace perché subordinata alle "condizioni della strada", frase che permette ampia discrezionalità. Ciò in qualche modo annulla la regola e crea rischio ai ciclisti.
- Zone 30: la norma prevede il divieto di installare autovelox nelle zone urbane con limite inferiore a 50 km/h . Il che rende inefficaci le Zone 30 (decise da non poche città); ciò può procurare aumento delle vittime in città (in particolare pedoni o ciclisti)
In sintesi, il nuovo Codice della Strada sembra più orientato alla repressione che alla prevenzione, con norme formulate in modo ambiguo o inefficace o addirittura rischiose. Tutto ciò crea dubbi sulla sua reale utilità per la sicurezza stradale. Anzi alcune fonti (in particolare l'associazione ASAPS) riferiscono o numeri uguali o all'anno scorso o un lieve aumento di morti in città dopo il varo della legge ( https://www.ilpost.it/2025/01/03/codice-della-strada-morti-incidenti-salvini/) , fermi restando i limiti di valutazione in uno o l'altro senso, visto che la legge e' di poche settimane fa.
Infine, siamo all'ennesima pericolosa esclusione del ruolo medico dalla combinazione Test (o device) e operatori non medici (in questo caso le forze di polizia). Scompare, infatti, la necessità di valutare lo "stato di alterazione psico-fisica", che al meglio è eseguita da un medico. Un'esclusione che permette si' più rapide decisioni repressive, ma non poche volte a danno non solo del ruolo medico ma della salute fisica e psicosociale dei pazienti. In effetti, per restare alle conseguenze economiche e psicosociali quanti pazienti dovranno subire stress e sborsare migliaia di euri ai legali per poi ,magari, vedersi annullate multe e pene?
Francesco Del Zotti
(ricordo che chi ha account Google può rispondere a questo pezzo . La risposta sarà accettata dopo la moderazione opportuna.)
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