In varie occasioni il cittadino pensa di aver pagato un ticket non dovuto, viste le sue esenzioni per patologie. Contatta l'URP della struttura che gli dice di inviare per email o per Pec la documentazione, compresa la lista delle esenzioni per malattia e la copia della carta di identità.
Evidentemente chi lavora in questi enti forse non sa che le email comuni cosi come la PEC Non sono criptate. Ciò comporta per il paziente il rischio che hacker o agenti infedeli dei propri provider di rete si approprino di questi delicati dati e operino quindi "il furto di identità" e magari il ricatto al cittadino.
Vi è un'alternativa : spedire per posta normale questi documenti. Ma qui inizia una sorta di via crucis: molte tabaccherie, presidi tradizionali delle poste, non hanno i francobolli o hanno solo un formato piccolo di busta; ne hanno il bilancino per calcolare la tariffa del francobollo. Quindi il cittadino deve recarsi alla cartolibreria per comprare la busta giusta e poi all'ufficio postale per pesare e avere i francobolli.
Tutto ciò mi ricorda ciò che ci ricordava il compianto grande antropologo Graeber. Il sistema postale nacque con una efficienza che faceva gridare al miracolo (ad es sfruttava molto la spedizione " a razzo",per posta pneumatica, in giornata, di molte corrispondenze intubate lungo tunnel sotterranei. Poi pian piano il servizio degradava perché non più sostenuto seriamente dallo stato. La stessa sorte sta capitando alle email: sembrava paradisiaca la possibilità di inviare ad uno o a molti una comunicazione istantanea. Ma dopo qualche decennio dal suo sviluppo ( negli anni '90) le email sono infarcitre di spam; e le email criptate in Italia sono usate solo da un manipolo di utenti , mentre nella più povera Estonia le email criptate, su dorsali di Stato, esistono da più di 10 anni.
La beffa e' che nel frattempo anche la posta ordinaria viene pian piano smantellata
Francesco Del Zotti
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