martedì 27 agosto 2024

La PEC: le istituzioni sanitarie spesso la sopravvalutano

Per svariate volte autorità sanitarie del Nord Italia hanno richiesto l'invio, per PEC, di delicati documenti di identità ed elenco di esenzioni di malattia, a pazienti che contestavano la non applicazione di una esenzione che, secondo loro, era dovuta. Una paziente ha riferito che una impiegata dell'ufficio direzionale ha detto che la PEC e' sicura anche per inviare fotocopie di carta identità e documenti medici  delicati.
No, non e' cosi. E' meglio inviare il tutto per  posta normale, più sicura, in attesa che le ASL e le aziende ospedaliere abbiano una posta elettronica realmente criptata ( ad esempio Protonmail) 

Ho voluto consultare la IA di google (Gemini)  che mi ha fornito la seguente risposta, che per me è scontata, ma che evidentemente molti in sanità ignorano:
"No, la posta elettronica certificata (PEC) non è equivalente alla posta criptata. Sebbene entrambe le tipologie di posta elettronica abbiano l'obiettivo di garantire un certo livello di sicurezza e affidabilità nella comunicazione, i meccanismi utilizzati e le garanzie offerte sono differenti.
Posta Elettronica Certificata (PEC):
  • Certificazione di invio e ricezione: La PEC garantisce che un messaggio sia stato inviato e ricevuto da un determinato destinatario, fornendo una ricevuta di consegna con valore legale.
  • Identità del mittente: Associa un indirizzo PEC ad una persona giuridica o fisica identificata, garantendo l'autenticità del mittente.
  • Valore legale: I messaggi PEC hanno valore legale equivalente alla raccomandata con ricevuta di ritorno, e possono essere utilizzati come prova in ambito giudiziario.
  • Non necessariamente criptata: La PEC non prevede necessariamente la crittografia dei contenuti del messaggio, anche se alcuni provider possono offrire questa opzione aggiuntiva."

cordiali saluti
Dr Francesco Del Zotti

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