lunedì 3 marzo 2025

Altruismo solo se contatto. Ricerca su Science

Un eccezionale video legato ad una ricerca su Science  mostra un topo utilizzare, per contatto, tutte le manovre di rianimazione affianco ad un topo apparentemente morto o in coma; il video ci  dimostra che anche tra i topi l'altruismo viene alimentato dal "contatto di prossimità". 

Il video lo potete vedere a questo link

https://tech.everyeye.it/notizie/topi-cercano-rianimare-compagni-svenuti-video-commuovere-781568.html

Secondo la ricerca  pubblicata sull'autorevole Science : Science DOI: 10.1126/science.adq2677   questo comportamento altruistico dipende dall'ossitocina, che ha anche note azioni nell'uomo (ad es nel legame madre-figlio)

Ora mi/vi chiedo: lo sviluppo della telemedicina e dei contatti per messaggistica o per solo telefono non potrebbero compromettere la "medicina di prossimità", colonna di tutti i tempi di una professione legata agli incontri in piccoli spazi ( ambulatorio, stanza del domicilio) e contatti fisici connessi  all'esame obiettivo?


Francesco Del Zotti

domenica 2 marzo 2025

Sveglia Cellulare bloccata da Algortimi misteriosi... E se succede anche in Medicina?

Per diversi giorni la mia sveglia, su App da cellulare, non ha funzionato. Pensavo ad un mio errore.  L'ultima volta che non ha funzionato l'avviso del sistema operativo mi ha detto il perché: avevo per errore schiacciato oltre al tasto  sveglia,   quello immediatamente superiore "non disturbare". 

Quindi il sistema operativo  del mio cellulare  "smart" ha deciso da solo che il "non disturbare" prevalesse sul mio comando "sveglia alle ore X" . Inquietante. Dal giorno dopo ho comprato dai cinesi a 5 euri una comune sveglia con unica batteria: è fatto di antica meccanica, dedicata ad una sola funzione:  e non tradisce mai. 

Se trasliamo questo qui pro quo al sistema medico, potremmo avere:  da una parte un algoritmo che tiene conto si' delle nostre decisioni ( paziente acuto e fragile da Non ricoverare, perchè magari conosciamo i suoi desiderata -evitare il più possibile il ricovero- e ci fidiamo dei suoi parenti o care giver);  ma dall'altra parte avremo uno score algoritmico pro-ricovero. Risultato? Prevale lo score dell'algoritmo che attiva una squadra del 118 e fa ricoverare il paziente, surclassando le nostre decisioni mediche

Ahime non è fantascienza. E' uno scenario sempre più probabile, arrestabile solo dall'uscire dalla nostra passività e complesso di inferiorità rispetto ai vari tecnicismi. Ok, la tecnica, ma l'ultima decisione deve spettare al medico che esercita una professione le cui regole hanno 2400 anni, mentre l'Informatica e la Rete e i suoi tecno-baroni-padroni non hanno più di 40 -50 anni.


Francesco Del Zotti 

lunedì 3 febbraio 2025

S-fascicolo sanitario italiano sul Lancet

 

 

Mio commento (Del Zotti)  introduttivo alla sintesi dell’articolo dell’epidemiologo Bianchi ( su DOMANI) , che riprende le recenti critiche del LANCET alla telematica sanitaria italiana

 

Care colleghe e cari colleghi 

Prima di presentarvi una sintesi dell'articolo dell’epidemiologo dr Bianchi, sul DOMANI che commenta l’editoriale del LANCET  di pochi gg fa ( critica pesante al FSE a spezzatino italiano), permettetemi  di citare due passaggi del mio libro (la Rete e l'assalto alla Medicina Confidenziale) che comprendono commenti a  due affermazioni legate a questa polemica sollevata da Lancet e da Bianchi :

a) le frasi successive prendono spunto dal commento  della prof.ssa Caldicott, per anni una sorta di  Ombudsman della privacy per SSN della UK:

Viviamo in una situazione contraddittoria: con la parola d’ordine di condividere tutti i dati di tutti i cittadini  (con l’attivazione del FSE) , così si permette una grande pesca a strascico di dati nominativi, in eccesso a quel principio di parsimonia sottolineato da Dame Caldicott e dal GDPR. 

Nello stesso tempo assistiamo a blocchi rigidi di passaggi di informazioni ineludibili  per alcuni pazienti fragili, o per pazienti potenzialmente a rischio per loro e per gli altri, ove la privacy e’ meno importante della necessità di condivisione . L’esempio più illuminante lo possiamo derivare da un articolo  del giornalista Stefano Iannaccone del quotidiano Domani del 15 maggio 2022: non esiste ancora in Italia un incrocio tra il database delle forze dell’ordine sul possesso d’arma da fuoco e il database sanitario sui pazienti con  chiara storia di seri disturbi psichiatrici. Ne sanno ahime qualcosa le centinaia di vittime causate dal pilota tedesco omicida-suicida, ben noto alle psichiatrie territoriali prima del noto tragico volo.

 

La seconda affermazione è  del noto storico Harari che ci fa capire che la condivisione dei delicati dati medici non è un fine assoluto; ma che è altrettanto importante della riservatezza dei dati sensibili (ad es medici) , soprattutto quando ( mia nota: sempre più spesso) essa è gestita da Poteri pubblici e privati Non trasparenti. Harari afferma:

"Non bisognerebbe permettere mai che troppi dati siano concentrati in un unico posto. Nè durante l’ epidemia né quando sarà finita. Il monopolio dei dati può aprire la strada a una dittatura. Quindi se  si raccolgono dati biometrici sulle persone per fermare la pandemia, a farlo dovrebbe essere un autorità sanitaria indipendente, non la polizia. E i dati raccolti dovrebbero essere tenuti separati da altri database dei ministeri e delle multinazionali. Certo, questo può creare ridondanze e ineffìcienze. Vogliamo prevenire l’ascesa della dittatura digitale? Manteniamo le cose almeno un pò inefficienti"

 

Per il fascicolo sanitario elettronico si doveva partire con maggiore e lenta progressività: dai pazienti fragili e soli, e magari in primo luogo con sistemi cartacei (vedi a Milano il sistema cartaceo “Busta Rossa”, accanto al contatore,  o della card cartacea nel portafogli; o il sistema con brevi info mediche su  medaglie su collari dell'internazionale  "Medic-alert" ;  e quindi solo dopo applicare il FS-Elettronico a questi pazienti fragili. E solo, alla fine, con le massime garanzie di ingegneria della sicurezza ( che Non mi sembrano siano  state finanziate a dovere) estendere il FSE a tutti, consapevoli del rischio di diffusione di dati molto sensibili che tali sistemi elettronici hanno (vedi il moltiplicarsi di hackeraggi dei dati medici di interi ospedali, asl, regioni) .

E invece: i pazienti soli continuano a morire soli, scoperti morti dopo settimane, nonostante il FSEregionale.

 

Bisogna inoltre  notare che i Sistemi SIO e sistemi elettronici sono guidati o controllabili da ditte internazionali non sempre all'altezza;  per non parlare dei   FSE regionali, disorganizzati tra loro e  con il sospetto, speriamo infondato,  di essere forniti,  parzialmente o totalmente, in pasto a  multinazionali americane  ( ad es  Google, FB,Openai) .Tutto ciò è  il modo migliore per perdere la padronanza del sistema sanitario pubblico e dare ancora più forza a Musk, FB, Trump e loro sudditi nazionali in Europa. E Come sostiene dopo Bianchi, questo è il miglior sistema per frenare Audit e Ricerche, su basi anonimizzate, a tutto svantaggio della ricerca e salute dei pazienti.

Insomma le questioni di telematica sanitaria sono intrecciate con la necessita di manifestare, come medici e come cittadini,  per contestare apertamente questo modo autocratico di certe regioni o  "agenzie di garanzia"  pubbliche (e certi  tecno-baroni-medioevali-imperialisti ,spesso degli USA) , che stanno lasciando i database o troppo aperti o penetrabili ove a loro conviene (vedi gli sviluppi della IA); o  troppo chiusi, ove siano i medici a proporre e sviluppare progetti di Audit e ricerca nell’interesse della collettività.

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Sintesi dell'articolo dell'articolo sul quotidiano DOMANI (25 gennaio 25)  dell'epidemiologo Bianchi 

Secondo Bianchi l'editoriale del Lancet del gennaio 2025 "Il sistema dei dati sanitari italiani è rotto" critica severamente il sistema informativo sanitario italiano. Ecco secondo Bianchi  i punti principali:

Problemi principali:

Frammentarietà dei dati sanitari: Non vi  un sistema unificato per la condivisione delle cartelle cliniche elettroniche tra medici ospedalieri e tra Medci ospedlaieir e MMG. . Essa é peggiorata dalla Disparità tra le 20 regioni, che compromette la qualità della digitalizzazione e sua standardizzazione.

Questa scarsa qualità della telematica italiana è ancora meno comprensibile se si pensa che . vi una spesa per la sanita digitale di 1,8 miliardi di euro per la sanità digitale:  sono state valutate le relative spese del 2022 che sono ulteriormente aumentate del 7% rispetto ai dati del 2021.

 

Riprendendo  Bianchi, l’editoriale del Lancet sottolinea la grave difficoltà dei ricercatori italiani, i cui  protocolli non poche volte sono bloccati o dai comitati etici o dal garante della privacy o dai DPO. Questi blocchi sono tipici dell’Italia:  mentre in grandi Paesi europei si segue solo “l’interesse legittimo” in Italia spesso si prevede che vi sia  consenso individuale ( con logistica quasi impossibile)  anche per studi su base anonimizzata e con casistica larga e magari multi-regionale, ove è in pratica del tutto improbabile il riconoscimento del singolo paziente.

 

Ciò inoltre comporta un danno proprio nel Paese ,l’Italia, che ahime’ vanta il triste primato di aree più inquinate di Europa ( in particolare nel nord Italia)

E si badi bene questi blocchi probabilmente vanno anche oltre il regolamento GDPR, che valorizza sì la privacy ma anche una certa libertà di allentare  i vincoli , in caso  di ricerche di interesse pubblico

E inoltre si assiste a due   paradossi :a)  non poche volte si nega la ricerca su base anonima ai ricercatori mentre si consente il loro uso a livello regionale o statale ai soli  scopi economico-gestionali ; b) si negano i dati ai ricercatori, ma poi non poche volte non si riesce a proteggere i delicati dati sanitari che magari vengono hackerati (succede..) e adoperati sfruttando, ahime, il cognome e nome e dati medici nominativi delicati dei pazienti

E purtroppo queste frammentazioni e questi  blocchi a sfavore dei ricercatori e di chi fa Audit sui dati medici, potrebbero ulteriormente peggiorare all’arrivo, a breve, della legge sull’autonomia differenziata,

In buona sostanza questo editoriale evidenzia  le gravi problematiche del sistema telematico sanitario italiano nonché  la necessità di un miglioramento urgente.

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cordiali saluti

Dr Francesco Del Zotti – Verona

-Già membro Commissione ICT della FNOMCeO
-Autore del libro “La Rete e l’assalto alla Medicina Confidenziale -  Cause e Contromisure – fine 2022) 
- mio blog:
https://qualereteinsanita.blogspot.com
      ulteriori ultimi post dicembre-gennaio 25:   

  • Wc-elettronici anti-igienici
  • Sharing a senso unico
  • Test antidroga: Non in rete con i medici
  • Facilitazioni complicate





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venerdì 10 gennaio 2025

WC-elettronici anti-igienici

Capita più volte di entrare in bagno e sedersi sul water. Sappiamo che un tipo di deiezione,più solida, ha bisogno in medic dia almeno 3-5 minuti. Ebbene, in molti bagni la luce si spegne anche solo dopo 1-2 minuti.

E allora molti hanno escogitato l'escamotage: alzare le mani e muoverle per riattivare il sensore elettronico delll'accendi-luce.

Ma alcuni hanno incontrato una variante peggiorativa: in bagni lunghi i sensosri sono posti proprio dopo la porta ; e quindi il nostro agitare di arti non funziona

Prima , con la sola elettrcità, accendevi e spegnevi la luce. Ora nell'era dell'elettronica, dell'informatica della Rete imperano automatismi indipendendti dai nostri bisogni, velocità e l'imperativo si risparmiare a tutti i costi. E così diventa sempre più difficile completare il proprio bisogno senza rischiare infezioni oro-fecali da buio

Francesco Del Zotti


Sharing a senso unico

 care colleghe e cari colleghi, cari lettori  e care lettrici 

Sento da vari colleghi specialisti che non poche volte arrivano allo specialista  pazienti che hanno eseguito solo un test di base. Faccio un esempio: invio dal MMG  all'ematologo con il solo Protidogramma alterato e quindi sospetta gammopatia monoclonale.  Succede allora che il medico specialista  deve richiedere al paziente gli esami annessi (ad es : calcemia- creatinina ed egfr, dosaggio della componente monoclonale, delle catene leggere libere e la proteinuria delle 24 ore) e quindi una nuova visita specialistica per controllare i risultati

Eppure ci sono già i mezzi per aiutare i MMG a richiedere queste batterie di esami. In ogni software il MMG ha una libreria di liste di esami collegate a singoli esami (in parte date dalla softwarehouse;  e, più importante, molti protocolli diversi  da svariati  MMG).
Però, mentre e' diventato semplice e obbligatorio trasmettere dati sensibili di vario genere alle autorità pubbliche, non sempre le softwarehouse permettono tecnicamente e/o incoraggiano i MMG a trasmettersi queste batterie-protocolli.

Insomma questo è ancora un esempio dell'ipertrofia dello sharing (condivisione) dati bottom-up (dal MMG alle istituzioni), mentre è ancora ipotrofico il passaggio di metodi di lavoro e protocolli tra MMG e MMG, soprattutto quando questi protocolli sono creati da loro stessi.

Francesco Del Zotti 

domenica 5 gennaio 2025

Test antidroga: NON in rete con medici

 In questo blog ci occupiamo dei difetti e qualità della Rete in Medicina. In genere la Rete si interpreta in senso stretto, come un frutto dei server di Internet. Ma vi è anche un senso largo del concetto di Rete: una buona Rete non deve escludere ma includere sia l'intervento tecnico sia quello umano, sia quello professionale.

Ebbene le nuove regole del Codice Stradale sono un pericoloso precedente. Sembra che non serva più la valutazione di un medico sull'alterazione di vigilanza , in contemporanea o in stretto seguito al test su salive o urine da parte delle forze dell'ordine. Sono sufficienti test dei vigili, poliziotti o carabinieri per comminare multe  sino a 6000 euri, procedimenti penali, ritiro della patente. Il Test valuta non solo alcool, eroina, cocaina, ma anche alcuni farmaci (molti usano le benzodiazepine o alcuni antidolorifici per scopi medici non banali; e magari senza apparenti alterazioni sullo stato di guida).

Vi è inoltre difformità tra i test e gli strumenti usati dalle varie forze dell'ordine, soprattutto in merito al numero e tipo delle droghe o farmaci testati, e anche al livello ritenuto "positivo". 

Vi sono ulteriori paradossi segnalati nei giorni scorsi. Se un cittadino beve un 1 litro di vino dopo pochi giorni l'alcool test sarà negativo. Se un cittadino assume cannabis light (sino a poco tempo fa vendibile in negozi ad hoc), egli risulterà positivo anche a distanza di molti giorni dall'assunzione e anche se quella bassa dose non procura alterazioni di vigilanza alla guida 

Ieri, 4 gennaio 25, su un articolo sul quotidiani DOMANI la nota giurista Vitalba Azzolini ha espresso i seguenti dubbi:

  • Test antidroga: La positività al test salivare, anche a distanza di giorni dall'assunzione, comporta sanzioni severe, indipendentemente dall'effettivo stato di alterazione psicofisica alla guida. Ciò colpisce anche pazienti che usano farmaci con prescrizione medica.
  • Sorpasso ciclisti: La norma sul sorpasso dei ciclisti con distanza di 1,5 metri, è inefficace perché subordinata alle "condizioni della strada", frase che permette ampia discrezionalità. Ciò in qualche modo annulla  la regola e crea rischio ai ciclisti.
  • Zone 30: la norma prevede il divieto di installare autovelox nelle zone urbane con limite inferiore a 50 km/h . Il che rende inefficaci le Zone 30 (decise da non poche città); ciò può procurare aumento delle vittime in città (in particolare pedoni o ciclisti)

In sintesi, il nuovo Codice della Strada sembra più orientato alla repressione che alla prevenzione, con norme formulate in modo ambiguo o inefficace o addirittura rischiose. Tutto ciò crea  dubbi sulla sua reale utilità per la sicurezza stradale. Anzi alcune fonti (in particolare l'associazione ASAPS) riferiscono o numeri uguali o all'anno scorso o un lieve aumento di  morti in città dopo il varo della legge ( https://www.ilpost.it/2025/01/03/codice-della-strada-morti-incidenti-salvini/) , fermi restando i limiti di valutazione in uno o l'altro senso, visto che la legge e' di poche settimane fa.


Infine, siamo all'ennesima pericolosa esclusione del ruolo medico dalla combinazione Test (o device) e operatori non medici (in questo caso le forze di polizia). Scompare, infatti, la necessità di valutare lo "stato di alterazione psico-fisica", che al meglio è eseguita da un medico. Un'esclusione che permette si' più rapide decisioni repressive, ma non poche volte a danno non solo del ruolo medico ma della salute fisica e psicosociale dei pazienti. In effetti, per restare alle conseguenze economiche e psicosociali quanti pazienti dovranno subire stress e  sborsare migliaia di euri ai legali per poi ,magari, vedersi annullate multe e pene?

Francesco Del  Zotti
(ricordo che chi ha account Google può rispondere a questo pezzo . La risposta sarà accettata dopo la moderazione opportuna.)

giovedì 5 dicembre 2024

facilitazioni complicate

 Impera la logica che la Rete, i database e l'elettronica hanno sempre il dono di facilitarci la vita. Ma è così?

Vi pongo qui due esempi di vita quotidiana; uno non-sanitario e l'altro sanitario

Il primo riguarda la richiesta di passaporto. Mesi fa, dopo settimane in cui dovevo usare, presso il sito della polizia, lo spid per una fascia  di 10-15 minuti al di' prima delle 13  per prenotare un appuntamento (settimane in cui mai sono riuscito a ottenere un appuntamento), lascio perdere.
Aspetto dei mesi e  finalmente scopro che anche gli uffici postali possono svolgere questa funzione. Agevolmente prendo un appuntamento online con con un ufficio postale.

Li' l'impiegato, dopo avere per 15 minuti visionato documenti marche e bonifici richiesti, mi dice di apporre le mie impronte  su una macchinetta che dovrebbe riconoscere le impronte. Uso 4 dita: nessun riconoscimento. Allora mi invita ad andare ad un secondo ufficio ove magari la macchinetta funziona. 

Appena arrivato nel II ufficio postale, mi rimproverano dicendomi ch se le impronte non venivano prese dalla macchinetta del I ufficio non sarebbero state prese da nessun altro ufficio postale. Ed in realtà anche nel II ufficio la macchinetta Non riesce a rilevare le mie impronte. Mi dicono di andare in questura ove hanno macchine più performanti. Vado a casa e consulto il sito web della Polizia. Tutt'altra musica: il sito e' ora ben fatto e mi da' appuntamento il giorno dopo. Oggi vado e la macchina per le impronte funziona al I colpo, sui soli indici delle due mani

Faccio notare che prima delle macchinette,  anni fa per alcuni documenti bastava porre il solo pollice su un tampone inchiostrato e poi apporre il pollice su un'area del documento

E ora l'esempio sanitario. In questi giorni, in svariate zone d'Italia le ricette dematerializzate Non funzionano. Negli ambulatori vi è molta confusione. Quando la tecnologia e burocrazia informatica prende il sopravvento, essa blocca tutte quelle precedenti, ad es quelle su carta.

In buona sostanza, la Rete e l'informatica funzionano solo se sono ben costruite e se testate con fasi pilota non saltate o non brevissime; e solo nei luoghi ove esiste la migliore tecnologia e non in uffici ridondanti ove la tecnologia è di livello inferiore. Infine: serve mantenere un piano B, per le numerose volte in cui la Rete non funziona; un piano B basato ad es su PC scollegati dalla Rete o, perché no, su uffici e impiegati che sappiano (ri)usare procedure burocratiche su carta.


Francesco Del Zotti