venerdì 10 gennaio 2025

Sharing a senso unico

 care colleghe e cari colleghi, cari lettori  e care lettrici 

Sento da vari colleghi specialisti che non poche volte arrivano allo specialista  pazienti che hanno eseguito solo un test di base. Faccio un esempio: invio dal MMG  all'ematologo con il solo Protidogramma alterato e quindi sospetta gammopatia monoclonale.  Succede allora che il medico specialista  deve richiedere al paziente gli esami annessi (ad es : calcemia- creatinina ed egfr, dosaggio della componente monoclonale, delle catene leggere libere e la proteinuria delle 24 ore) e quindi una nuova visita specialistica per controllare i risultati

Eppure ci sono già i mezzi per aiutare i MMG a richiedere queste batterie di esami. In ogni software il MMG ha una libreria di liste di esami collegate a singoli esami (in parte date dalla softwarehouse;  e, più importante, molti protocolli diversi  da svariati  MMG).
Però, mentre e' diventato semplice e obbligatorio trasmettere dati sensibili di vario genere alle autorità pubbliche, non sempre le softwarehouse permettono tecnicamente e/o incoraggiano i MMG a trasmettersi queste batterie-protocolli.

Insomma questo è ancora un esempio dell'ipertrofia dello sharing (condivisione) dati bottom-up (dal MMG alle istituzioni), mentre è ancora ipotrofico il passaggio di metodi di lavoro e protocolli tra MMG e MMG, soprattutto quando questi protocolli sono creati da loro stessi.

Francesco Del Zotti 

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